Facebook ADS: 5 cose che (forse) non sai
Socialcomitalia.com titola (quasi) così l’illuminante articolo orientato ai publisher che vogliono condividere i propri contenuti sfruttando l’enorme potenziale della pubblicità su Facebook. Riassumendo, questi sono i tricks and tips o comunque i cinque punti su cui fa chiarezza:
1 – Costo degli annunci ed eventi stagionali
Il costo per impression è calcolato da FB in base a un target specifico e alla stagionalità: occhio gli eventi concomitanti. In occasione del Natale ad esempio gli ADS avranno un costo più elevato.
2 – Non solo clic to impression ma anche clic to chat
Le modalità di pagamento sono in genere il costo per impression/visualizzazione (CPM) e il costo per clic (CPC), ma c’è anche il clic to chat. Come suggerisce la definizione, queste sono campagne che indirizzano a una chat, uno strumento estremamente utile per continuare a coinvolgere un pubblico che conosce o simpatizza per la proposta ma ha bisogno di risposte dall’inserzionista prima di acquistare o compiere actions come iscriversi, prenotarsi e simili.
3 – Testo sulle immagini
FB premia ancora gli ADS con poco testo: le inserzioni che hanno una quantità di ‘scritte’ maggiori del 20% rispetto all’area totale dell’immagine non saranno pubblicate o pubblicate con minore frequenza.
4 – Familiarità del pubblico
Con l’opzione del pubblico simile è possibile creare un nuovo target per le inserzioni basato su tre possibili fattori:
- • Elenco dei clienti esistenti
- • Caratteristiche dei visitatori del proprio sito web, intercettate da un ‘codice’ fornito da Facebook e precedentemente installato sulle pagine
- • Gli stessi fan della pagina FB
Sarebbe così possibile abbassare il costo per azione e aumentare la visibilità e la conversione dell’inserzione stessa.
5 – Efficacia del video
I video sono perfetti per trasmettere un messaggio e coinvolgere il target, ma è raro che l’utente clicchi sul link dell’annuncio: tutt’al più preferisce mettere un mi piace o commentare il post.