Il blog aziendale: come sfruttarlo?
Quando ho cominciato a lavorare sul mio primo blog aziendale, erano gli anni in cui 9 aziende su 10 ritenevano che il blog non fosse uno strumento strategico, ma solo uno spazio da allestire per fare bella figura con i visitatori del sito.
Una specie di tavola imbandita per la festa, ma con le pietanze di plastica.
Su quali fossero, però, gli argomenti da trattare sul blog, il buio assoluto, il vuoto spinto, la Morte Nera”.
Gli stessi dipendenti, intervistati, non sapevano come raccontare l’azienda, perché suggerire i propri servizi o prodotti, o quali suggerimenti d’uso fornire ai propri clienti.
Sfuggiva ai più, anche a quegli imprenditori illuminati che capivano il valore di un sito vivo rispetto a un sito vetrina, l’importanza del blog aziendale.
Nel migliore dei casi, quando arrivava la proposta di creare il blog aziendale che affiancasse la presenza sui social e fungesse da trampolino per rilanciare contenuti di valore, si pensava di poter sfruttare il blog con scopi autocelebrativi, senza pensare ai lettori e a quanti nano-secondi avrebbero resistito prima di scappare e migrare verso blog più interessanti.
Intercettare l’interesse
Ora, per fortuna, nonostante qualche resistenza, lo scenario sta lentamente cambiando: le aziende cominciano a capire che per intercettare l’interesse dei potenziali clienti, occorre risolvere un problema, fornire una soluzione, suggerire anche temi “trasversali” al core business.
In quattro parole, fornire contenuti di valore.
Tutto questo non solo attraverso i social, obbligatori peraltro, ma anche grazie al blog.
Se il blog appartiene a un’azienda produttrice di pasta, parlare di benessere, oltre che di tendenze alimentari ha un valore enorme e ti permette di diventare un punto di riferimento autorevole per followers che già ti conoscono e per i nuovi che iniziano a seguirti, sulla base di altre chiavi a coda lunga legate, magari, al mondo del wellbeing.
Il blog è indipendente, stabile e versatile.
Ma, tra i vantaggi del blog aziendale, c’è un altro aspetto cruciale: il blog non è soggetto alle logiche e alle metriche dei social: il blog prospera anche quando la piattaforma social ha un bug, rimane stabile quando “folata di vento” porta un cambiamento improvviso e imprevedibile e garantisce la massima libertà d’espressione.
Se, improvvisamente, il profilo Instagram viene hackerato e non riuscite a reclamarlo, se Facebook o Twitter vanno giù per qualche giorno, e non si può far nulla, se non aspettare, per tornare alla normalità, il blog è sicuro come una cassaforte, stabile come una roccia. In più, è versatile.
E in un mondo di interfacce preimpostate, è una ricchezza da non sottovalutare.
Photo credit: @rawpixel